MESSAGGIO: AI GIOVAI DI SASSARI
- 23 novembre 1996 -
Siete stupendi, che Dio vi benedica. Ed io questa sera vi voglio dire: Gesù ha detto:
“Lascia il tuo lettuccio, alzati e cammina”. Questa sera anch’io ho voluto ascoltare Gesù e
come quel paralitico anch’io ho lasciato il mio letto di sofferenza per venire spiritualmente in
mezzo a voi. Grazie, Federico, per avermi invitata.
Molti di voi mi conoscete già, per gli altri mi presento. Sono Nuccia, ho 60 anni, tutti
trascorsi su un letto; il mio corpo è contorto, in tutto devo dipendere dagli altri, ma il mio
spirito è rimasto giovane. Il SEGRETO DELLA MIA GIOVINEZZA E DELLA MIA
GIOIA DI VIVERE E’ GESU’. ALLELUIA!
In questo momento sono in mezzo a voi e vi guardo ad uno ad uno, anzi chiedo a Gesù
di prestarmi i suoi occhi per guardarvi con il suo amore, che guarisce e benedice.
Miei cari, vi voglio dire questa sera: non rimanete chiusi in voi stessi, fermatevi,
riflettete. Non cadete nel tragico errore di vivere, soddisfacendo le piccole o grandi esigenze,
e perdete così di vista le esigenze e i bisogni più profondi ed essenziali.
L’uomo, quando è privo di vita interiore è come se non avesse un’anima, perché è
senza Dio, senza l’amore, senza la vera vita. Il suo cuore è terra arida, senza speranza,
perde facilmente il coraggio di vivere e si sente inutile. Se mai dovreste sentirvi così,
inginocchiatevi davanti al Crocifisso, aprite i vostri cuori a Lui, a Colui che pazientemente
attende che apriate il vostro cuore per fargli posto, per potervi indicare il cammino e
illuminarvi la via e stringervi al suo cuore.
Siate sempre fiduciosi nel bene e nelle lotte. Gesù vi ama e vi amerà sempre. Siete
preziosi ai suoi occhi. Non lasciatelo solo. Fate voi il primo passo, Lui farà il resto. E piano
piano vedrete crescere il piccolo seme della fede, nascosto nel vostro cuore, e insieme
crescerà la grazia, l’amore, la speranza, e amerete il Signore anche nelle prove dolorose della vostra vita.
Miei cari giovani, non fatevi sedurre dal vivere facile, dall’appagamento dei facili
piaceri, non rivolgetevi a un modello di vita troppo rivolto all’immagine. Abbiate rispetto del
vostro corpo, non lo martirizzate con i digiuni o con scorpacciate di cibo; non vi ammalate di
anoressia o bulimia, perché gli effetti sul fisico e sulla psiche sono gravi e voi non riusciretead uscirne.
Colmate il vuoto di stima e d’amore che sentite dentro; parlatene, non chiudetevi in
voi stessi. Serve sentire, sapere che c’è qualcuno che vi ama, che vi stima, che crede in voi.
Non cercate le modelle a qualsiasi costo; un fisico sano, un bello aspetto, un volto
attraente piacciono, ma non è tutto. Dovete accettarvi cosi come siete con i vostri difetti, i
vostri limiti; non giudicate dall’apparenza, badate ai buoni sentimenti e a quello che c’è nel
cuore. Il Signore non guarda l’apparenza, ma il cuore. Andate contro corrente e sarete meno
condizionati, più sani e più felici. Non rifiutate la vita. La vita è un dono, ha origine da un atto
di amore: l’amore di Dio che ci chiama al mondo e ci impegna ad amare, ad amarci,
a rispettarci e a sentirci capaci di chiamare il nostro Dio in aiuto.
Un’altra cosa ancora vorrei raccomandarvi. Voi andate nelle discoteche tra luci
abbaglianti, rumori assordanti. Il Signore vi invita a creare un clima di silenzio per poterlo
incontrare. Questo clima non potete trovarlo nel divertimento sfrenato, ma in voi stessi,
lontani dal mondo. Dovete imparare ad entrare nella profondità del vostro “io”, dove abita
Dio. Dovete incominciare a credere veramente che in voi risiede lo Spirito del Padre e vi
aspetta come il Padre misericordioso attendeva il figliolo prodigo per fare festa con lui. Dite
tutto al Padre: pentitevi per averlo offeso, trascurato tanto. Ricordate sempre che col
battesimo siete diventati figli di Dio ed imparate ad accettare tutto ciò che viene da Dio, dalle
sue mani; anche il dolore acquista il valore del bene.
Non sciupate il vostro tempo: questo vostro tempo passa e non ritorna più.
La presenza di Dio in voi sarà un piacere immenso: tutte le gioie della terra valgono
niente, di fronte a un Suo sorriso, ad un Suo abbraccio. C’è una gioia senza fine alla sua presenza:
FATE ESPERIENZA DI LUI.
Una volta che si conosce il Signore, non si potrà mai fare a meno di Lui.
Lode e gloria al Signore!
A voi genitori raccomando di seguire scrupolosamente le vie del Signore. Siate di
esempio ai vostri figli; è tempo di carità, di fede, di preghiera, perché il Signore mette nelle
vostre mani la loro formazione. Non cessate mai di amarli, di seguirli, di richiamarli con
amore e fermezza; amateli, amateli, perché l’amore è il più bel dono della vita: l’amore guarisce.
Ed ora preghiamo insieme:
O Madre dei giovani, guidali, illuminali; spesso non sanno dare il giusto senso alla
loro esistenza e si smarriscono nel vuoto delle contorte strade del mondo. Hanno bisogno di
te, o Madre, della tua luce, della tua bontà, del conforto che viene dal tuo cuore di Madre, o
Regina dell’amore. Fiduciosa questa sera li affido tutti a Te, nessuno escluso, Ti affido tutte le
loro necessità, i loro progetti, i loro sogni, ma soprattutto, Madre, ti affido i loro cuori,
affinché tu li guarisca e li renda più liberi da ogni idolo, da ogni vizio. O Madre, colmali di
carità, di speranza e di gioia di vivere. Amen. Cosi sia.
(domanda a Nuccia): “Durante tutta la tua sofferenza, hai mai dubitato della presenza
del Signore a fianco a te?”
(risposta di Nuccia): “Mai! Non ho mai dubitato della sua presenza. Lui per me è stato
un amico, un fratello. Per me la sofferenza è un mistero, è un grande dono. Gesù l’ha
vissuta prima di noi tutti, poi l’ha trasformata in premio eterno; quindi io l’ho accettata e non
l’ho mai sciupata, perché so che Gesù mi ama, mi ama di un amore grande, quindi credo
nel suo amore. E anche se a volte mi fa percorrere tanto dolore, tanta sofferenza, so che in
cima poi mi aspetta Lui; mi darà tanta gioia, tanta felicità, e io Lo lodo, Lo benedico e Lo
ringrazio per avermi scelto. E quindi IO MI SONO OFFERTA VITTIMA DI AMORE”!
“Volevo dire ai giovani: vi raccomando di essere sempre gioiosi, anche nella
sofferenza, voi dovete essere il quinto vangelo, dovete testimoniare con la vostra vita che
Gesù è il Redentore, il Salvatore. Non vi disperate mai, guardate in alto; gioite, gioite
sempre; amate la vita, amate l’amore. Viva Gesù e Maria.
Voglio dire ai giovani ancora una cosa: guardate la natura, giratevi intorno e quando vi
trovate su un prato verde, in un bosco ombroso, osservate un cielo stellato, un mare azzurro,
portatemi con voi. Così insieme loderemo e ringrazieremo il Signore per tante meraviglie.
Vi voglio bene. Vi abbraccio, viva i giovani, arrivederci. Che Dio vi benedica”.
Nuccia